SOGNARE DI VOLARE

Sogno di P.

ho sognato che volavo ad alta quota intorno casa mia e mi allontanavo sempre più, vedevo il paesaggio dall’alto ed era molto bello. Poi tornando verso casa vedevo delle persone ma non so chi fossero, a quel punto inizio a perdere quota e volo troppo basso, forse un paio di metri, così mi preoccupo che quelle persone possano afferrarmi e riportarmi a terra. Cercavo di concentrarmi per riprendere quota ma facevo molta fatica”.

Analisi del sogno

Le sensazioni di P. durante il sogno sono di grande senso di libertà, di stupore nel guardare dall’alto il paesaggio sottostante fatto di colline verdi e morbide vallate. Ma nel momento in cui perde quota nel riavvicinarsi a casa si sente spaventata, aveva paura che delle persone la potessero afferrare, non ha un’idea di cosa volessero da lei. La sua paura è di essere presa.

Il sogno di volare è molto comune tra le persone di ogni età, quasi tutti almeno una volta abbiamo fatto questo tipo di sogno, a cui spesso sono collegate sensazioni di benessere.

Il volo è un’immagine onirica molto antica  e radicata nell’essere umano, essa si collega al simbolismo dell’aria e del cielo.  

L’etimologia di volare fa riferimento allo spostarsi, correre velocemente; nell’antica Grecia il significato di “volare” è  esteso a ciò che si muove al di sopra della terra, per propria virtù.  Il volo quindi è una modalità di spostarsi, di osservare la realtà che è tipica degli uccelli ma atipica per l’uomo, per il quale ha sempre rappresentato una grossa ambizione. 

L’atto di volare implica il sollevarsi da terra, staccarsi dal punto di vista usuale del sognatore.  Il movimento di distacco dalla terra, rappresenta l’allontanarsi o meglio elevarsi da ciò che appartiene al mondo basso, al mondo dei sensi, alla corporeità, alla realtà personale del sognatore per sperimentare una modalità esistenziale che ha più a che vedere con lo spirito.

P. probabilmente sta manifestando il bisogno di rifugiarsi in una dimensione lontana da ciò che per lei rappresenta un peso schiacciante. Per tale motivo il suo volo può essere considerato un meccanismo di difesa messo in atto dall’Io, attraverso la fuga nel pensiero, nella fantasia, nell’intellettualizzazione, che le permette di prendere distanza dalle emozioni che la riportano a terra, nel corpo e alla sua sofferenza.

Le emozioni sono difatti radicate nel corpo, riportano al mondo ctonio, alla terra ma anche al mondo infero, ossia a ciò che è in profondità.

In sostanza quello di P. è un viaggio, se pur breve, verso la leggerezza e uno stato di sospensione che si contrappone alla pesantezza e alla profondità del suo mondo emozionale. Non avendo ancora trovato in sé stessa la forza di affermare il proprio Sé, la propria individualità, P. sogna di essere sollevata da questa responsabilità, dal proprio compito di individuazione.

Il suo volo perde quota nel momento in cui si sta riavvicinando a casa, il luogo in cui vive con la propria famiglia d’origine.  P. sente il peso della dipendenza dai suoi genitori, una parte di lei desidera essere autonoma e prendersi la responsabilità della propria vita, ma allo stesso tempo sente che qualcosa la lega a quella situazione e le rende faticoso attuare il suo proposito.

Il volo di P. riflette come rovescio della medaglia, la necessaria presa di distanza, da un modo di vivere troppo invischiato e soverchiato dall’emotività, riflettendo la potenza liberatoria del fare appello a forze razionali collegate all’attività di pensiero, che le permetterebbero di modificare la sua visione della realtà, di andare oltre la piccolezza dell’Io per identificarsi con qualcosa che abbia un respiro più ampio.

Nel volo il corpo perde peso, non c’è forza di gravità, è dunque anche una perdita del corpo quella che si verifica nell’esperienza del volo?  P. dice di aver sentito il vento soffiare piacevolmente sul suo corpo, in particolare sul viso. Lo Pneuma è il soffio del vento, dello spirito divino che anima, che dà la vita, è una forza rigeneratrice quella con cui P. entra in contatto nel sogno e che con grande sforzo cerca di non perdere, forse la sua è una rinnovata percezione del corpo, che per certi versi si fa aria, soffio, spirito.

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