SOGNARE I CANI

Sogno di A.

“Ero con mio nonno davanti la porta d’ingresso di casa, vedo un cane randagio salire le scale e venire verso di me. Era un cane grande e malandato, aveva l’espressione di chi chiede aiuto, lo vedevo bisognoso avanzare verso di me. Io resto immobile, non so che fare, se farlo entrare in casa oppure no ma mio nonno dice “va via, qui non è il tuo posto”, poi entriamo e lui chiude la porta.”

Analisi del Sogno

Il cane è il più antico animale domestico dell’uomo e per questo rappresenta la fedeltà e la vigilanza.

In diverse culture era considerato il guardiano dell’aldilà, come nel caso di Cerbero, oppure veniva sacrificato ai defunti per poter servire da guida anche nell’altro mondo. I cani erano inoltre, considerati in grado di vedere gli spiriti e quindi di salvaguardare da pericoli invisibili.

L’immagine del cane nei sogni incarna le pulsioni vitali istintive, la parte più autentica del Sé. Nel sogno l’incontro di A. con il cane, avviene dinnanzi la porta di casa che è semi aperta.

La porta è non solo simbolo dell’ingresso ma anche dello spazio segreto che vi è dietro, del potere misterioso su cui essa si apre. Si può dire che se il ponte indica il passaggio, la porta indica l’accesso a una zona fondamentale.

Per tale motivo in molte culture “varcare una porta” è il simbolo di un rito di passaggio da uno stadio di vita al successivo. Le porte dei santuari sono difese da figure di guardiani tra cui cani e leoni.

La porta è un segno di confine, attraversandola per entrare e per uscire si accede a condizioni diverse dell’esistenza, a un’altro stato della coscienza, in quanto essa conduce davanti a persone diverse e in una diversa atmosfera.  

La porta dinnanzi a cui si trova A. è quella di ingresso della casa dei nonni, dove ha trascorso dei momenti particolarmente belli, ma soprattutto dove si è sentita accudita amorevolmente.

Questa condizione di cura e attenzione, è qualcosa che A. sente di aver perso da diverso tempo. Possiamo quindi immaginare che lo spazio segreto che vi è oltre la porta, sia il luogo fondamentale della cura, dell’amore incondizionato, legato alla figura dei nonni.

Il cane che si avvicina alla sognatrice è malandato, viene da lei descritto come abbandonato, affamato, in uno stato di bisogno. Di conseguenza, pur trattandosi di un cane di dimensioni non trascurabili, l’aspetto aggressivo è in lui del tutto assente o meglio, resta solo allo stato latente.

La situazione del cane riflette la condizione interiore di A., di quella parte della sognatrice che è anche la più vitale, nel senso di essenziale alla sua vita. Questa parte è sofferente, potremmo dire ai margini, come si direbbe di un cane randagio ma allo stesso tempo al centro della sua vita. E’ tanto centrale da dirigere le sue scelte e i suoi atteggiamenti, in particolare nelle relazioni interpersonali.

 Tuttavia, la perplessità di A. circa il da farsi nei confronti del cane, riceve una risposta dal nonno, mentre lei resta bloccata in piedi sulla soglia. Il nonno è descritto dalla sognatrice come una persona estremamente serafica, calma, che non perde mai le staffe e sembra essere al di sopra delle parti, come se nulla lo scalfisse.

Il nonno è l’aspetto di A. che prende il sopravvento e sbarra la porta, lasciando fuori le sue fragilità, non permettendosi di accedere al luogo ristoratore che è oltre la porta e che configura il suo luogo segreto, dove albergano le sue stesse capacità.  

Il passaggio attraverso la porta è ciò che deve avvenire perché vi sia l’iniziazione a una fase successiva della sua vita, caratterizzata da un cambiamento di atteggiamento verso sé stessa e di conseguenza verso gli altri.

E se A. dovesse lasciare insoddisfatti i suoi bisogni per non dover entrare in contatto con il cane rafforzato, con la sua energia e soprattutto con le sue potenzialità aggressive?”.

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